La parola agli stakeholder

La cosa più importante che deve emergere sono le relazioni che abbiamo costruito attraverso questi progetti: il fatto di aver unito persone che hanno gli stessi intenti e ragionano sulle stesse dinamiche. Abbiamo fatto da driver e catalizzato interessi, anche dal punto di vista di azioni e valori, e non solo dell’offerta commerciale. L’obiettivo della nuova fase che si apre ora potrebbe essere quello di organizzare queste relazioni all’interno di un filiera commerciale che metta a frutto le reti che si sono create,  per costruire economie basate su relazioni vere e non di mercato. In questa rete credo che il Gruppo Brioschi potrebbe avere un ruolo importante, anche perché l’esperienza di collaborazione avviata oggi si sta trasformando in una realtà fattiva, e incominciano ad esserci le condizioni per una partnership progettuale, all’interno di un percorso comune. Secondo me la sfida oggi è dimostrare che queste cose non sono poesia ma una vera e propria nuova forma moderna di economia.

In questo senso, mi sembra significativo che la relazione tra noi e il Gruppo Brioschi stia entrando in una nuova fase, una fase non più di semplice collaborazione, ma di progettazione condivisa, che apre nuove prospettive di lavoro comune. Ad esempio, una possibilità ancora da studiare è  quella di creare sinergie virtuose tra noi e il progetto formativo della cascina Sant’Alberto, che ospiterà i nostri stage nell’ambito dei corsi professionali di alto apprendistato rivolti a figure legate all’agricoltura e alla trasformazione di prodotti agricoli (come panificatori e mastri birrai) che stiamo pensando di far partire dall’Università del Gusto di Pollenzo.

Alessandro Cecchini (Slow Food Italia)

 

Credo sia importante dare valore al pane agricolo e alla filiera del cereale: oggi il mercato del cereale lavora in perdita, non è conveniente coltivare frumento. Ma oggi il consumo di pane si è ridotto, è un alimento che si mangia in funzione della gratificazione del gusto, e quindi si può puntare a chiedere un prezzo più alto, se si punta sulla qualità. A partire da quella della farina utilizzata.

Tre anni fa ho iniziato a collaborare con il Gruppo Brioschi nell’ambito del progetto in sperimentazioni di panificazione con i cereali prodotti dall’Azienda Agricola Triulza nel Parco Sud.  Grazie all’interesse del Gruppo nel proseguire la sperimentazione, abbiamo continuato a collaborare anche al di fuori del progetto Nutrire Milano testando vari tipi di cereale. È stata molto interessante per me la creazione di questo dialogo tra agricoltore e panificatore, che prima non avevo mai potuto sperimentare. Decidere insieme che cosa coltivare, avere la libertà di sperimentare varietà di cereali antichi più ricchi di profumo e sapore.

Pur essendo una società che opera in campo immobiliare, Brioschi ha dimostrato una particolare attenzione allo sviluppo agricolo del Parco Sud, e la scelta di  mantenere un rapporto equilibrato tra città e campagna, dando la possibilità alle aree di prossimità di rifornire dal punto di vista alimentare il territorio urbanizzato intorno a Milano mi sembra un progetto bellissimo che meriterebbe una visibilità assoluta. Credo che l’equilibrio tra città e campagna sia una frontiera che andrebbe esplorata con maggiore attenzione: mi piacerebbe diventasse uno standard da applicare quando si decide della edificabilità di  un’area. È uno dei temi che voglio sviluppare nei prossimi anni, uno degli stimoli intellettuali che mi portano a collaborare con Brioschi e con l’Azienda Triulza.

Davide Longoni (Panificatore – Progetto Nutrire Milano e Panificazione rurale Cascina Sant’Alberto)

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